domenica 5 dicembre 2010

L'evoluzione a singhiozzo

Prendo spunto da un articolo apparso qualche giorno fa sullo Smithsonian e che descrive alcune delle cose che gli esseri umani hanno ereditato dai loro antenati nel corso del lungo cammino evolutivo dai primi vertebrati fino a noi. L'idea di fondo che volevo condividere con il lettore è che l'evoluzione delle specie per selezione naturale non ha una direzione ben precisa (non ce l'ha affatto). Di conseguenza può succedere che un organismo si ritrovi a vivere nel suo ambiente naturale con organi accessori che sembrano non aver alcun vantaggio per l'obiettivo principale del singolo individuo, ovvero la trasmissione dei propri geni alla generazione successiva.
La lista di cose che abbiamo ereditato dai nostri predecessori va dai mitocondri ai peli corporei, passando per il mal di schiena, che deriva principalmente dalla conquista della posizione eretta dei primi ominidi. Tra le cose che l'evoluzione ci ha lasciato in eredità, una in particolare ha catturato la mia attenzione per la sua singolarità e curiosità.
Capita infatti a tutti noi di avere il singhiozzo: ad esempio dopo aver inghiottito in fretta un boccone troppo grosso (a me succede di frequente...). Esso è dovuto all'azione involontaria di alcune fasce muscolari che agiscono su un' escrescenza della nostra laringe (l'epiglottide) che sta all'imbocco della trachea la cui funzione fondamentale, per le prime specie animali acquatiche che cominciavano a popolare la terraferma (gli anfibi), era di separare le vie respiratorie aeree (i polmoni) dalle quelle che portavano acqua alle branchie. Ciò dava loro un forte vantaggio evolutivo: infatti potevano in tal modo respirare alternativamente con le branchie o con i polmoni, a seconda dell'ambiente in cui si trovavano.
Oggi, noi della specie homo sapiens respiriamo aria e non abbiamo più bisogno dell'azione controllata di muscoli che aprono e chiudono alternativamente le vie di accesso ai nostri polmoni per evitare che ci entri dell'acqua. Abbiamo però ereditato e conservato l'azione involontaria di questo fascio di muscoli dai nostri progenitori, e che non riusciamo a controllare perché attivati da un'area del nostro cervello che si è evoluta milioni di anni prima della nascita della corteccia cerebrale, la quale presiede alle funzioni coscienti e volontarie. 
Sembra dunque che l'unica funzione apparente del singhiozzo sia quella di farci sentire in imbarazzo durante una cena con gli amici per qualche sua rumorosa manifestazione... Salute! 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi pare che l'epiglotide è sottovalutata. Viene sì dall passaggio dal acqua all'aria, ma per un "errore" di evoluzione il condotto aria-cibo è in parte comune.L'epiglottide serve a chiudere, nel momento della deglutizione la laringe così da direzionare inequivocabilmente il bolo e la saliva nell'esofago verso lo stomaco. Con un non corretto funzionamento dell'epiglottide si rischia che parte del cibo finisca nei polmoni.

Unknown ha detto...

Esatto. Questo è infatti la corretta funzione biologica dell'epiglottide. La cosa curiosa (almeno per me) è che i muscoli che la azionano sono omologhi da un punto di vista evolutivo allo stesso fascio di fibre che azionavano l'opercolo usato dai nostri cugini anfibi per aprire/chiudere la via di accesso ai polmoni. Ed essendo involontari (nel nostro caso) provocano uno spasmo incontrollato. E a volte rumoroso.